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Āyurveda e Yoga

Due vie sorelle per ritrovare equilibrio tra corpo, mente e spirito

In un mondo che accelera, c’è chi sceglie di rallentare. Di tornare a ciò che nutre davvero: saperi antichi, radicati nella vita vissuta. Tra questi, Āyurveda e Yoga emergono come due vie profondamente connesse, nate da una stessa visione del mondo: la filosofia Sāṃkhya, che ci parla di dualità e coscienza, materia e spirito, natura e consapevolezza.

Sono discipline sorelle, sì, ma non identiche. Ognuna ha il suo linguaggio, i suoi strumenti, il suo modo di accompagnarci verso una salute che non è solo assenza di malattia, ma equilibrio dinamico tra corpo, mente ed emozioni.

In questo articolo non troverai una spiegazione esaustiva, ma un invito a sperimentare. Ti guiderò attraverso alcuni principi chiave di Āyurveda e Yoga, traducendoli in gesti quotidiani, semplici e pratici. Perché, alla fine, è lì che la saggezza si compie: nelle scelte di ogni giorno, nei piccoli atti di cura, nella coerenza tra ciò che sappiamo e ciò che facciamo.

Āyurveda: la scienza della vita che ci guida verso l’equilibrio

Il termine Āyurveda nasce dall’unione di due parole sanscrite:
“Āyus” significa vita, mentre “Veda” vuol dire conoscenza.
Letteralmente, è la conoscenza della vita , più precisamente, dell’arte di viverla in modo consapevole e in armonia.

Non si tratta solo di un sistema medico. L’Āyurveda è una visione olistica dell’esistenza, nata in India oltre 5000 anni fa, radicata nei testi vedici e tramandata per secoli attraverso la tradizione orale. Solo in un secondo momento, questi saperi sono stati codificati nei testi classici, come il Charaka Saṃhitā e il Sushruta Saṃhitā.


Le radici filosofiche: il Sāṃkhya e la danza tra coscienza e materia

L’Āyurveda affonda le sue radici nella filosofia Sāṃkhya, una delle sei darśana (scuole di pensiero) dell’India antica. Il Sāṃkhya ci racconta l’origine dell’universo come un’interazione tra Puruṣa (coscienza) e Prakṛti (materia), due principi complementari e interdipendenti.

Da questa danza primordiale emergono i Tre Guṇa, le qualità sottili che influenzano ogni aspetto della nostra esperienza:

  • Sattva – chiarezza, equilibrio, conoscenza

  • Rajas – movimento, desiderio, passione

  • Tamas – inerzia, oscurità, confusione

Queste forze non sono “buone” o “cattive”, ma si combinano tra loro in modo unico in ognuno di noi. Comprenderle è il primo passo per ritrovare equilibrio mentale e spirituale.


I Cinque Elementi: la materia che ci compone

Secondo l’Āyurveda, tutto ciò che esiste — compresi noi esseri umani — è formato da cinque elementi fondamentali (Mahābhūta o Pañca-bhūta), ognuno portatore di qualità specifiche:

  • Ākāśa (Etere) – lo spazio, il silenzio, la possibilità

  • Vāyu (Aria) – il movimento, il respiro, la leggerezza

  • Agni (Fuoco) – la trasformazione, il calore, l’intelligenza metabolica

  • Āpas (Acqua) – la coesione, l’emotività, la fluidità

  • Pṛthvī (Terra) – la struttura, la stabilità, il radicamento

Ogni nostro pensiero, ogni emozione, ogni organo del corpo è influenzato da queste energie archetipiche.


Vāta, Pitta, Kapha: i tre Dosha, la tua costituzione unica

Dalla combinazione dei cinque elementi nascono i tre Dosha o doṣa, le energie biologiche che regolano tutte le funzioni fisiche e mentali:

  • Vāta (Aria + Etere)
    Governa il movimento, il sistema nervoso, la creatività e la flessibilità. Quando in equilibrio: leggerezza e ispirazione. Quando è squilibrato: ansia, insonnia, secchezza.

  • Pitta (Fuoco + Acqua)
    Regola il metabolismo, la digestione e l’energia mentale. In equilibrio: determinazione, chiarezza, coraggio. In eccesso: irritabilità, infiammazioni, critica.

  • Kapha (Terra + Acqua)
    Dona struttura, stabilità, calma e resistenza. Quando è bilanciato: forza e serenità. In squilibrio: letargia, attaccamento, pesantezza.

Ognuno di noi nasce con una combinazione unica di questi Dosha, detta Prakṛti, che influenza la nostra fisiologia, la nostra psiche e persino le nostre preferenze quotidiane.


Salute come equilibrio: prevenzione e ascolto di sé

L’approccio dell’Āyurveda alla salute è fondamentalmente preventivo. Non si limita a curare i sintomi, ma mira a mantenere l’equilibrio attraverso la conoscenza di Sé e l’adozione di uno stile di vita coerente con la propria natura.

Ecco alcuni strumenti chiave:

  • Alimentazione consapevole, personalizzata in base alla tua costituzione

  • Routine quotidiana (Dinacharya) che sostiene i ritmi naturali del corpo

  • Pratiche di purificazione (Pañchakarma) per eliminare tossine e ristagni

  • Yoga e meditazione come alleati per bilanciare corpo, mente e respiro


Agni: il fuoco della vita

Nel linguaggio ayurvedico, Agni è il fuoco digestivo, ma è molto più di una semplice funzione gastrica: è ciò che trasforma il cibo in energia, le esperienze in comprensione, le emozioni in consapevolezza.

Quando Agni è forte, siamo vitali, lucidi, stabili. Quando è debole o disturbato, si genera Āma, un accumulo tossico, non solo fisico, ma anche mentale ed emotivo.

Prendersi cura di Agni è prendersi cura della nostra capacità di vivere con pienezza.

Vivere secondo l’Āyurveda: in armonia con i cicli naturali

L’Āyurveda ci invita a vivere in sintonia con la natura: con i suoi ritmi, le sue stagioni, i suoi silenzi. Non si tratta di “tornare indietro”, ma di riconnettersi con ciò che è essenziale.

Alcuni semplici gesti quotidiani:

  • Svegliarsi prima dell’alba, quando l’energia è più sottile e ricettiva

  • Mangiare nei momenti giusti, dando spazio alla digestione

  • Dedicare tempo al respiro, al movimento, alla contemplazione

  • Coltivare la relazione con l’ambiente, gli altri, e soprattutto con sé stessi

Yoga e Āyurveda: due vie che si incontrano nel corpo, nella mente e nella vita

Se stai cercando una definizione di Yoga, ti invito a leggere il mio articolo 👉 [Cos’è lo Yoga?], dove esploro le sue radici filosofiche, il suo significato più autentico e spesso frainteso.

Qui, però, voglio fare qualcosa di diverso. Voglio mostrarti un collegamento profondo che, una volta compreso, potrebbe davvero trasformare il modo in cui vivi entrambe queste discipline.

Immagina l’Āyurveda come una mappa: ti insegna a riconoscere chi sei, a capire i tuoi bisogni, i tuoi ritmi, il tuo modo unico di stare al mondo. È la scienza dell’equilibrio, quella che ti aiuta a vivere in armonia con la tua natura interiore e con i cicli della natura esterna.

Lo Yoga, invece, è il viaggio. È la pratica che rende quell’equilibrio tangibile, che lo porta nel respiro, nel corpo, nella presenza mentale. Se l’Āyurveda ti mostra la direzione, lo Yoga ti mette in cammino.

Due sentieri diversi, ma complementari. Due strumenti potentissimi che, quando lavorano insieme, non solo migliorano la tua salute, ma aprono uno spazio di consapevolezza profonda.

🌿 Āyurveda ti guida. Yoga ti trasforma.

Se senti che è il momento di integrare queste due vie nella tua quotidianità, continua a leggere: stiamo per entrare nel cuore di questa connessione.

Yoga e Āyurveda, un Approccio Personalizzato per il Benessere su misura

Non esiste una sola pratica di Yoga adatta a tutti, così come non esiste un unico stile di vita che possa rispondere alle esigenze di ognuno. Siamo esseri unici, e l’Āyurveda – la scienza della vita – ci guida proprio in questo, nel riconoscere la nostra individualità e coltivare un benessere su misura.

Secondo l’Āyurveda, la nostra costituzione innata, chiamata Prakriti, è il risultato di una combinazione personale dei tre Dosha: Vāta, Pitta e Kapha. Conoscere questa combinazione ci permette di adattare la pratica yoga, l’alimentazione e lo stile di vita alle nostre reali necessità, in modo profondo e sostenibile.

🌿 Se vuoi iniziare a conoscerti meglio e comprendere da dove partire, ti invito a fare un test ayurvedico, uno strumento semplice ma prezioso per avvicinarti al tuo profilo costituzionale e fare il primo passo verso un percorso più consapevole.

Personalizza la Tua Pratica Yoga Secondo l’Ayurveda

In Ayurveda, non esiste una soluzione “uguale per tutti”. Ogni corpo racconta una storia diversa. Ogni giornata porta con sé un nuovo equilibrio. E lo yoga, se praticato con consapevolezza, può diventare una bussola per ritrovare centratura, ascolto e benessere.

Secondo la tradizione ayurvedica, ciascuno di noi è composto da una combinazione unica di Vāta, Pitta e Kapha . A volte uno di questi dosha prevale in modo naturale, altre volte entra in squilibrio a causa di stress, stagioni, abitudini o alimentazione.

Conoscere la propria costituzione (prakriti) e le tendenze di squilibrio (vikriti) aiuta a personalizzare la pratica yoga in modo mirato, andando a nutrire ciò che manca e a riequilibrare ciò che è in eccesso.

N.B. L’autovalutazione può essere un ottimo punto di partenza, ma non sostituisce l’esperienza di un professionista come un medico ayurvedico qualificato. Evita quindi di trarre conclusioni definitive solo sulla base di questo test.

🌀 Per chi ha una predominanza di VĀTA

Caratteristiche generali: La persona Vāta è caratterizzata da un’energia creativa e dinamica, ma tende a essere instabile e soggetta a cambiamenti repentini. Le persone di costituzione Vāta sono snelle, agili e generalmente di statura più piccola. La loro mente è vivace e tendono a pensare velocemente, ma la loro natura mutevole può portare a difficoltà di concentrazione e ansia.

Emotività: Vāta è emotivamente irrequieto, con una predisposizione a vivere alti e bassi emotivi. Spesso tende a sentirsi ansioso o nervoso, soprattutto in situazioni di stress o quando non è sufficientemente radicato. La sua mente brillante e curiosa può facilmente distrarsi e diventare sopraffatta.

Fisico: Il fisico di una persona Vāta è generalmente snodato e magro, con una pelle sottile e secca, capelli fragili e propensione a una digestione irregolare o difficoltà nel mantenere peso. La sua energia fisica è elevata, ma facilmente esauribile.

Obiettivo: Radicare, nutrire, calmare. Trovare il ritmo e lasciarlo entrare sotto pelle.È fondamentale ristabilire la calma e la serenità nella mente e nel corpo.

Nella pratica yoga: Prediligi movimenti lenti e fluidi, sequenze ripetitive e rassicuranti. Ottime le asana che donano radicamento e stabilità. Inserisci Yoga Nidra per rallentare e rigenerare il sistema nervoso. Evita pratiche intense o troppo veloci: meglio restare, respirare, radicarsi.

Pranayama consigliati: Nadi Shodhana (respiro a narici alternate) per bilanciare. Bhramari (respiro dell’ape) per calmare l’ansia. Evita respiri riscaldanti o troppo stimolanti.

Meditazione: Visualizzazioni di radici, meditazioni guidate con suoni morbidi. Japa con mantra come “Lam” o “So Ham”, lenti e ripetitivi.

Alimentazione: Cibi caldi, oleosi, cotti: zuppe, porridge, spezie dolci come zenzero, cannella, noce moscata. Evita crudi, freddi, leggeri o disidratanti.

Caratteristiche generali: La persona Pitta è dinamica, determinata e orientata al risultato. La sua energia è intensa, calorosa e forte. Le persone di costituzione Pitta tendono ad avere una muscolatura ben sviluppata e sono generalmente di statura media, con una pelle che tende a diventare rossa o infiammata facilmente. La loro mente è acuta, razionale e focalizzata.

Emotività: Le persone Pitta sono emotivamente intense, con una predisposizione alla frustrazione, all’irritabilità e alla competizione. La loro spinta per il successo può portarli a diventare troppo critici con se stessi e con gli altri, soprattutto in situazioni di stress.

Fisico: Il fisico di una persona Pitta è generalmente muscoloso e ben proporzionato, con una pelle che può essere incline a infiammazioni o acne. Hanno una digestione forte, ma possono soffrire di acidità o ulcere gastriche quando fuori equilibrio.

Obiettivo: Raffreddare, ammorbidire, accogliere. Rilassare il fuoco senza spegnerlo. L’obiettivo per il tipo Pitta è raffreddare e lenire il fuoco interiore, mantenendo l’equilibrio tra l’intensità fisica e la serenità mentale.

Nella pratica yoga: Pratica senza competizione, morbida, fluida e bilanciata. Asana che comprendono piegamenti laterali aperture e torsioni gentili. Evita hot yoga, inversioni energiche e ritmi troppo serrati.

Pranayama consigliati: Sheetali e Sheetkari per rinfrescare. Chandra Bhedana (respiro della luna) per riequilibrare il calore. Respiri lunghi, profondi, mai forzati.

Meditazione: Contemplazione sull’acqua, sulla luna, pratiche di gratitudine. Mantra come “Shanti” o “Om Shreem”, dolci e armonizzanti.

Alimentazione: Cibi freschi, idratanti, amari e dolci naturali: cetrioli, cocco, insalatine, ghee, coriandolo. Evita cibi piccanti, fermentati, fritti, alcolici.

Caratteristiche generali: La persona Kapha è stabile, solida e di natura calma. Le persone con predominanza di Kapha sono generalmente robuste, con una corporatura più pesante e una pelle liscia e umida. La loro energia è lenta e costante, e tendono ad avere una grande forza di volontà e una naturale inclinazione alla cura e alla protezione.

Emotività: Le persone Kapha sono emotivamente equilibrate, ma possono essere propense a vivere in uno stato di inerzia o apatia. La loro naturale calma e pazienza a volte si trasforma in resistenza al cambiamento, rendendo difficile per loro uscire dalla zona di comfort.

Fisico: Il fisico di una persona Kapha è robusto, spesso con una tendenza a guadagnare peso facilmente. La pelle è morbida, ma può soffrire di problemi legati a ritenzione idrica o congestione respiratoria. La digestione è lenta e le persone Kapha tendono a essere più soggette a raffreddori e malattie stagionali.

Obiettivo: Attivare, alleggerire, stimolare. Accendere il fuoco senza bruciare. L’obiettivo per il tipo Kapha è stimolare l’attività fisica e mentale per contrastare la pesantezza e la lentezza, creando un equilibrio tra solidità e vitalità.

Nella pratica yoga: Scegli sequenze dinamiche, saluti al sole a ritmo del respiro. Ottime asana di forza e inversioni combinate con quelle che portano leggerezza e ascesa.  La mattina presto è il momento migliore per creare slancio.

Pranayama consigliati: Kapalabhati e Bhastrika per risvegliare l’energia. Evita tecniche troppo lente o contemplative.

Meditazione: Camminata consapevole, meditazione attiva, respiro in movimento. Mantra come “Ram” o “Om Namah Shivaya”, forti e vitali.

Alimentazione: Cibi leggeri, secchi, piccanti e caldi: spezie stimolanti (pepe, zenzero, curcuma), verdure amare. Riduci latticini, dolci, fritti, carboidrati raffinati.

Caratteristiche generali: La combinazione Vāta-Pitta è dinamica e creativa, ma anche instabile. Si ha una mente molto attiva, brillante, ma spesso in conflitto con l’intensità emotiva. Tendenzialmente, queste persone sono molto ambiziose e stimolate da progetti, ma la loro tendenza ad essere perfezionisti può generare stress.

Emotività: Un equilibrio tra l’intelletto acuto e l’energia esplosiva, ma possono sperimentare sbalzi di umore, frustrazione e irritabilità, specialmente quando non raggiungono i loro obiettivi.

Fisico: Hanno una corporatura snella, ma potrebbero soffrire di ansia, nervosismo, e di digestione instabile. La pelle può essere soggetta a infiammazioni e rossori a causa della combinazione di Vāta e Pitta.

Obiettivo: Equilibrare l’attività mentale con il rilassamento e moderare il fuoco interno per evitare il sovraccarico emotivo.

Nella pratica yoga: Le pratiche devono bilanciare movimento e calma. Poiché Vāta è irrequieto e Pitta è competitivo, l’approccio ideale deve essere dinamico ma con pause per recuperare la serenità. Asana più lente e stabili alternate a sequenze fluide e meno stressanti. È utile concentrarsi su torsioni e piegamenti laterali, che favoriscono la digestione e riducono la tensione. L’uso di asana di apertura del torace aiuta a liberare la mente.

Pranayama: È utile alternare respiro profondo e rilassante (come Nadi Shodhana o Bhramari) con tecniche che stimolano il flusso energetico senza aumentare la tensione, come Kapalabhati (per svuotare la mente e stimolare l’intelletto).

Meditazione: La meditazione focalizzata sulla gratitudine e sulla calma mentale è efficace. L’uso di mantra come “Om Mani Padme Hum” o “So Ham” aiuta a riportare la mente al presente e a raffreddare l’intensità di Pitta.

Alimentazione: Cibi da preferire: Caldi, oleosi, nutrienti ma non troppo ricchi. Piatti come minestre, zuppe e riso basmati con spezie dolci (cannella, curcuma) sono ideali. L’olio di sesamo e il ghee sono perfetti per bilanciare la secchezza di Vāta e la natura calda di Pitta. Cibi da evitare: Evitare cibi piccanti, troppo acidi o troppo leggeri. In particolare, evitare troppo zucchero o cibi che causano gonfiore.

Caratteristiche generali: Una combinazione di fuoco e stabilità. Le persone con predominanza di Pitta-Kapha tendono ad essere molto stabili e costanti, ma possono avere la tendenza a diventare stagnanti o troppo rigidi. Sono generalmente persone pratiche, con una grande forza di volontà.

Emotività: Hanno una forte determinazione, ma anche una propensione all’intolleranza. Possono essere soggetti a frustrazione quando le cose non vanno come previsto, ma la loro forza di Kapha li rende capaci di resistere alle difficoltà e di riprendersi lentamente.

Fisico: Generalmente, hanno una corporatura forte e robusta, ma non troppo muscolosa. Tendono a immagazzinare liquidi e possono essere inclini a disturbi digestivi lenti o congestionati.

Obiettivo: Moderare l’intensità di Pitta con pratiche che stimolino Kapha senza sovraccaricare.

Nella pratica yoga: L’obiettivo è stimolare la mente e il corpo senza creare tensione o frustrazione. Le asana dovrebbero essere impegnative, ma non troppo intense, per evitare sovraccarichi. Asana: Esercizi che incoraggiano la flessibilità e la resistenza, le posizioni di apertura del cuore sono molto utili.

Pranayama: L’uso di Nadi Shodhana (respiro alternato) aiuta a bilanciare il sistema nervoso. Bhastrika aiuta a stimolare il metabolismo senza eccedere.

Meditazione: Meditazioni sulla pace interiore e sulla serenità. Mantra come “Om Namah Shivaya” e “Ram” sono ottimi per stimolare l’equilibrio tra fuoco e stabilità.

Alimentazione: Cibi da preferire: Cibi freschi, leggeri, piccanti e con una buona quantità di spezie. Piatti a base di verdure amare e legumi. Cibi leggeri e proteici sono ideali per stimolare l’energia. Cibi da evitare: Evitare cibi troppo grassi o pesanti, come piatti fritti o latticini ricchi, che potrebbero aggravare la pesantezza di Kapha.

Caratteristiche generali: Le persone con combinazione Vāta-Kapha tendono a essere creative ma, allo stesso tempo, possono vivere un forte contrasto tra l’energia nervosa di Vāta e la lentezza di Kapha. Possono provare una forte voglia di cambiamento, ma la loro resistenza naturale li rende poco propensi ad agire se non sono motivati.

Emotività: Possono essere emotivamente instabili, con una natura generalmente affettuosa ma che può facilmente cadere nella pigrizia o nella procrastinazione. Le persone con questa combinazione possono sentirsi confuse o sopraffatte dalla loro dualità interna.

Fisico: Una corporatura generalmente più robusta e tendenzialmente tendenze al sovrappeso, ma con la pelle e i capelli che sono generalmente sani. Possono essere soggetti a difficoltà respiratorie o congestioni, in particolare nelle stagioni umide o fredde.

Obiettivo: Attivare l’energia di Vāta per superare la pigrizia di Kapha, stimolando il corpo e la mente.

Nella pratica yoga: Deve essere più dinamica per stimolare il corpo di Kapha e sviluppare energia. È utile focalizzarsi su asana che favoriscano l’attivazione del cuore e dei polmoni. Asana: Sequenze dinamiche che sollecitano l’attività fisica come il Saluto al Sole (Surya Namaskar). Posizioni di inversione e equilibrio aiutano a stimolare il metabolismo.

Pranayama: Kapalabhati (respiro che purifica) è perfetto per stimolare la digestione e liberare l’energia intrappolata, mentre Bhastrika può aumentare l’energia e la vitalità.

Meditazione: La meditazione per superare la procrastinazione e ottenere chiarezza è fondamentale. La meditazione camminata o visione del cambiamento aiuta a stimolare il movimento mentale e fisico.

Alimentazione: Cibi da preferire: Cibi piccanti, leggeri e secchi sono utili per stimolare il corpo. Zuppe di lenticchie, verdure crude (soprattutto radici) e cibi che stimolano il metabolismo sono perfetti per bilanciare questa combinazione. Cibi da evitare: Cibi pesanti, troppo grassi o troppo dolci (in particolare latticini e alimenti ad alto contenuto di carboidrati semplici).

Ascolta, Adatta, Trasforma

Praticare yoga in chiave ayurvedica significa ascoltare ciò che serve davvero, non ciò che l’ego vuole. Significa accettare che non siamo sempre uguali e che va benissimo così. Il corpo cambia, le stagioni passano, gli stati d’animo si muovono… e lo yoga può aiutare con amore, consapevolezza e rispetto.

Nei percorsi individuali che propongo, questo principio non resta teoria: ogni pratica viene studiata e costruita con cura, non solo in base alla costituzione ayurvedica, ma anche ascoltando le sfumature del tuo momento presente, le tue energie, il tuo ritmo di vita. Un approccio integrato, che unisce ascolto, metodo e presenza.

Vivere e praticare in armonia con le stagioni, quando Yoga e Āyurveda si incontrano

L’Āyurveda ci ricorda che la natura è ciclica, e che anche noi esseri umani siamo parte di questo ritmo. Ogni stagione porta con sé qualità specifiche, più calde o più fredde, più leggere o più dense, che influenzano profondamente il nostro corpo e il nostro stato mentale.

Ignorare questi cambiamenti equivale a nuotare controcorrente. Accoglierli, invece, ci permette di vivere con maggiore fluidità, adattando le nostre abitudini, la nostra alimentazione e soprattutto la nostra pratica di yoga.

🌱 La primavera chiama leggerezza e movimento,
🔥 l’estate ha bisogno di freschezza e contenimento,
🍂 l’autunno invita alla stabilità e all’ascolto,
❄️ l’inverno richiede introspezione e radicamento.

Personalmente integro sempre questi principi: ogni pratica è pensata per risuonare con l’energia del momento, per sostenerti nel corpo e nell’umore, in sintonia con ciò che la stagione porta.

Perché lo Yoga non è una sequenza rigida da ripetere in ogni momento dell’anno. È un dialogo continuo tra il dentro e il fuori, tra la nostra energia interiore e il mondo che cambia.

✨ E quando questo dialogo si fa consapevole, accade qualcosa di profondo, iniziamo a vivere davvero in equilibrio.

Vivere lo Yoga e l’Āyurveda con il ritmo delle stagioni

In Āyurveda, ogni stagione è associata a un Dosha predominante. Ascoltare questi cambiamenti e adattare la nostra pratica yoga e il nostro stile di vita può trasformare il modo in cui ci sentiamo, dentro e fuori.
Ecco come entrare in sintonia con l’energia di ogni stagione, nella pratica e nella quotidianità.


🌱 Primavera – Rinnovamento e Vitalità

Equilibrare Kapha

La natura si risveglia, il corpo si alleggerisce dal torpore invernale. Ma l’aumento di umidità e pesantezza può accentuare uno squilibrio di Kapha (Terra + Acqua), portando stanchezza, pigrizia, congestione.

Nella pratica yoga:
✔️ Preferisci sequenze dolcemente dinamiche. Scegli asana che aprono il petto e stimolano il metabolismo, aperture e torsioni. Inserisci tecniche di respirazione attivanti come Kapalabhati.  

❌ Evita: pratiche troppo lente o passive, che possono aumentare la sensazione di stagnazione.

Consiglio ayurvedico: Scegli cibi leggeri e speziati (zenzero, curcuma, peperoncino) per stimolare la digestione e alleggerire il corpo.

Nelle mie lezioni primaverili accompagno il corpo nel risveglio con pratiche fluide, depurative, che riattivano l’energia.


🔥 Estate – Calore e Intensità

Raffreddare Pitta

Con l’estate cresce Pitta (Fuoco + Acqua), che stimola l’energia ma può facilmente portare irritabilità, infiammazione e surriscaldamento.

Nella pratica yoga:
✔️ Prediligi stili morbidi e rinfrescanti come Hatha dolce o Yin. Integra asana calmanti  e sequenze che portano al rilassamento dolce. Respira con Sitali Pranayama per raffreddare corpo e mente.                    

❌ Evita: pratiche troppo intense o in orari caldi della giornata.

Consiglio ayurvedico: Favorisci alimenti freschi e idratanti (anguria, cetrioli, cocco) e riduci i cibi piccanti e salati.

L’estate è il momento di rallentare con consapevolezza. Nelle mie classi estive propongo sequenze distensive e meditative, ideali per sciogliere tensioni e rilasciare calore.


🍂 Autunno – Transizione e Movimento

Stabilizzare Vāta

Autunno porta con sé vento, instabilità, leggerezza: qualità di Vāta (Aria + Etere). Se squilibrato, può causare insonnia, ansia, disconnessione.

Nella pratica yoga:
✔️ Scegli stili radicanti e introspettivi, ma anche pratiche che ci invitano a lasciar andare. Scegli posizioni che offrono stabilità e abbandono. Pratica pranayama lenti e profondi, prolungando l’espiro.

❌ Evita: sequenze veloci, dispersive o eccessivamente stimolanti.

Consiglio ayurvedico: Nutriti con cibi caldi, oleosi e rassicuranti (zuppe, cereali, latte dorato).

In autunno, il corpo ha bisogno di radicamento e calma. Le mie classi diventano uno spazio in cui rallentare, centrarsi e ritrovare stabilità, per potersi affidare con serenità all’arte del lasciar andare.


❄️ Inverno – Riposo e Nutrimento

Bilanciare Kapha e Vāta

L’inverno è tempo di raccoglimento. Il freddo attiva Kapha (letargia) e Vāta (rigidità). La sfida? Restare vitali senza perdere la connessione con la quiete interiore.

Nella pratica yoga:
✔️ Pratiche attivanti e riscaldanti, combinate con momenti di consapevolezza. Attiva il corpo con asana di forza e trova l’introspezioni con asana di chiusura. Respirazioni attive per generare calore                 

 ❌ Evita: eccessiva sedentarietà e isolamento.

Consiglio ayurvedico: Scegli alimenti caldi e nutrienti (legumi, porridge, spezie dolci) per rinforzare i tessuti e il sistema immunitario.

Nelle mie classi invernali, coltivo equilibrio tra movimento e introspezione, per affrontare il freddo con forza e centratura.


✨ Seguire il ritmo della natura per trasformare la tua pratica

Yoga e Āyurveda non sono due mondi separati. Sono linguaggi che parlano dello stesso equilibrio, e ci invitano a vivere in ascolto, momento per momento.
Integrare le stagioni nella tua pratica significa non fare sempre di più, ma fare meglio, con più consapevolezza.

Ti invito a guardare fuori dalla finestra. Osserva che stagione è.
Poi guarda dentro. Che cosa ti chiede il tuo corpo? Come si sente la tua mente?

✨ È da lì che può cominciare la trasformazione.

Ogni pratica nasce in armonia con l’energia del momento.

“La vera libertà è essere padroni di sé stessi.”
Epitteto

Tutto Inizia da un Piccolo Passo

Prendersi cura di sé non è un lusso, è un atto rivoluzionario di amore e responsabilità.
Non servono gesti grandiosi, né perfezione. Serve presenza. Serve il coraggio di fermarsi, anche solo un attimo, e chiedersi: di cosa ho davvero bisogno, adesso?

L’Āyurveda e lo Yoga non promettono formule magiche, ma ci offrono mappe preziose per tornare a casa, dentro il corpo, dentro il cuore, dentro la verità di chi siamo davvero.
E quando impariamo ad ascoltarci, a rispettare i nostri ritmi e a coltivare l’equilibrio, allora qualcosa cambia. Non fuori, ma dentro. E da lì, piano piano, cambia tutto il resto.

🌱 Forse oggi quel cambiamento inizia da un respiro più consapevole. Da una camminata lenta. Da una tisana calda o da una sequenza di yoga che ci fa sentire radicati.
Non importa da dove inizi, ma che inizi. Perché volere è potere, sì ma un potere gentile, che non spinge né pretende, semplicemente sceglie.

Scegli te stesso. Ogni giorno, ogni stagione. E lascia che il tuo equilibrio sia la tua rivoluzione silenziosa. ✨

Laura

Bibliografia

  • La scienza della vita. Lo yoga e l’ayurveda     di Amadio Bianchi (Autore)  F. De Franceschi (Curatore)
  • Ayurveda: Una scienza della salute – diagnosi e terapia alla portata di tutti. di Amadio Bianchi
  • Ayurveda la scienza dell’autoguarigione di Vasant Lad
  • Ayurveda pratico. Scopri chi sei e ciò di cui hai bisogno per portare equilibrio nella tua vita di Sivananda Yoga Vedanta Centre 
  • Yoga e ayurveda. Autoguarigione e autorealizzazione di David Frawley (Autore), G. Fico (Traduttore)
  • Ayurveda e la mente. Il potenziale terapeutico della psicologia energetica         di David Frawley (Autore), G. Fico (Traduttore)
  • Il grande libro dello yoga: L’equilibrio di corpo e mente attraverso gli insegnamenti dello yoga Ratna di Gabriella Cella
  • Yoga per le quattro stagioni di Chantal Hermans e Katia Prando
  • Corso di formazione A.I.O.C. Operatore di alimentazione ayurvedica     di Denise Righetti
  • Corso di formazione Discipline Olistiche Praticante di medicina Ayurvedica

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